“Sostengo la candidatura di Ravello Costa D’Amalfi a Capitale Italiana della Cultura spinto dall’amore per questi luoghi e per Ravello, uno dei luoghi più a misura d’uomo ‘normali’ che conosco. Qui c’è ancora il senso di comunità, dello stare insieme, ed è una cosa che a me piace molto. Sono stato Assessore alla Cultura del Comune di Ravello e non potevo che abbracciare immediatamente questa lodevole iniziativa.
Trovo che la Costiera sia un luogo incantevole nel quale l’italianità venga premiata per quella che è: posto creativo, dove la creatività viene quasi spontanea, dove si sta bene, dove si mangia bene, si beve bene, si dorme bene… non c’è una cosa che viene male!
Ravello è poi una ‘Torre di avvistamento sul benessere’ stare lì è un privilegio. In qualsiasi posto sono stato mi sono sempre sentito un privilegiato. I luoghi sono belli ma sono le persone e l’immenso patrimonio immateriale a dare quel valore in più. I luoghi belli senza persone sono solo dei musei e io al Museo Egizio con una mummia non ci dialogo!
Questa ricchezza non ha affascinato solo me, ovviamente. Da Gore Vidal a Gide a Boccaccio a Wagner. Insomma Ravello e la Costiera sono dei fiori all’occhiello che dovremmo metterci al petto più spesso come nazione.
Io tifo per Ravello Costa D’Amalfi Capitale della Cultura 2020”.