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Costa d'Amalfi 2020 | Ravello porta la bellezza nella mia vita
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Giovanni Esposito

Quello che mi spinge a sostenere la candidatura di Ravello e della Costa d’Amalfi a Capitale italiana della Cultura 2020 è l’amore che ho per questa terra. Penso di dover, in qualche modo, restituire qualcosa per tutto quello che continua a regalarmi.

Se dovessi sintetizzare la Costa d’Amalfi in una definizione userei ‘ricreare l’anima’ che in napoletano suonerebbe “Arricreà”.

Tra le tante cose che mi stregano sicuramente l’alba e i paesaggi che si aprono da villa Rufolo o da villa Cimbrone. Non so se siano un bene materiale o immateriale, ma hanno spesso lo stesso sapore di certi sorrisi dei canti popolari, che ormai conosco a memoria, del cibo genuino, delle chiacchiere fatte per strada con persone che da anni ancora si incantano di fronte al mare che cambia colore.

Credo che l’unica opportunità per preservare questo immenso patrimonio dell’umanità che è la Costiera Amalfitana, sia tenerla unita e generare un confronto continuo tra i vari comuni e le varie comunità per tutelarla e migliorarla. Iniziative come queste sono delle grandi opportunità di crescita che sicuramente aumenteranno la consapevolezza dell’enorme patrimonio che possediamo.

Il mio luogo dell’anima in costiera, ma ormai non solo della costiera, direi piuttosto, il mio luogo dell’anima in generale, nel mondo, e probabilmente neanche solo nel mondo (ma questo lo vedremo più in là) è Ravello. Mi ci sento a casa, ma una casa luminosa fatta di emozioni, di scale di cristallo che mi portano sorprese continue. Ravello porta la bellezza nella mia vita.

Qualcosa di veramente strano mi accade quando porto qualche amico a Ravello e in Costiera in generale: mi viene una stranissima ansia da prestazione. Mi sale un’emozione irrefrenabile. Vorrei che queste persone vivessero le mie stesse sensazioni ed allora mi sento inadeguato… ma poi si arriva a Ravello e non c’è bisogno di nient’altro: Ravello fa il resto.